Chi è Amedeo Desideri…
Nato a Empoli il 5 maggio 1993, ha frequentato il liceo artistico Virgilio di Empoli conseguendo il diploma in arti visive indirizzo scultura.
Formato internamente al liceo tramite stage collaborando con l’artista Anna Rita Tapinassi e lavorando come decoratore in una fabbrica artistica di ceramica.
Nell’anno accademico 2012/13 iscritto all’Accademia di Belle Arti di Carrara, contemporaneamente agli studi ha partecipato a un work-shop nell’Accademia di Belle Arti di Varsavia.
Nel 2014 ha lavorato 6 mesi come apprendista nel laboratorio di scultura Studi d’Arte Cave Michelangelo, mentre nel 2015 è stato selezionato per “TU35” mostra collettiva organizzata dal centro per l’ARTE Contemporanea Luigi Pecci.
Nell’estate 2015 ha partecipato alla Mostra itinerante in occasione del Re-Birth Daydi Michelangelo Pistoletto parte del “Il terzo Paradiso” .
Workshop alla Biennale di Venezia 2015 promossa dal padiglione Italia e selezionato ulteriormente per la mostra di finissage del padiglione Italia curata da Vincenzo Trione.
Agosto 2016 ha provveduto ad allestimenti e aiuto curatoriale della mostra personale di Daniel Spoerri al museo Cap di Carrara e di Remo Salvadori , Maura Banfo e Andrea Aquilanti in Carrara.
Settembre del 2016, ha esposto su invito personale al NoPlace Space 49° Premio Suzzara, nella galleria del Premio Suzzara provincia di Mantova.
Ottobre 2016 ha esposto a Torino alla mostra Impossibile curata da Saverio Todaro presso la galleria spazio bianco.
Amedeo si racconta…
La mia ricerca artistica approfondisce l’idea e il tema dei rapporti, vi è l’obbiettivo di sviscerarli, elaborandoli singolarmente nella maniera più estesa, senza porre limiti di genere. Essi posso essere rapporti tra forme, colori, strutture, materiali, persone, ambienti, identità, culture, stili; un’indagine a tutto tondo; vi è l’intento di evocare nell’osservatore un’emozione, un ricordo una riflessione che mira a toccare un aspetto primordiale dell’uomo che gli è intrinseco.
I rapporti e i legami vengono eviscerati e posti davanti all’osservatore in maniera concreta; i sentimenti, come le emozioni e le accezioni, prendono forma, alle volte con un sottile strato ironico, come a voler esorcizzare una situazione, facendo affiorare in colui che osserva una reazione sarcastica.
Oltre ad una ricerca formale, vi è anche un estenuante studio sulla composizione e sugli elementi, l’insieme di quest’ultimi, a volte creati, altre composti, cercano un’estetica che non è puramente effimera ma mira ad una introspezione.
La forma è in relazione al concetto espresso che può essere astratto come figurativo, filosofia che si estende anche alla scelta del materiale, a volte usato come metoninia, a volte come metafora, in quanto il materiale può rafforzare l’idea di una sensazione e non far riferimento alla sua storia o uso comune.